9.02.2004

Ideologia ed opportunismo: ma cos'è la destra, cos'è la sinistra?

Dedicato a tutti gli ideologici, in tutte le loro forme.
La cosidetta 'teoria positiva della politica economica' si occupa di studiare quali politiche economiche vengano realizzate quando i politici non siano benefattori illuminati come ipotizzato nella teoria normativa, ma bensì agenti con motivazioni personali diverse dal benessere collettivo (o comunque con una visione soggettiva e non unanimamente riconosciuta del benessere collettivo).
Due grandi scuole si fronteggiano: la teoria del political business cycle, nata nel maggio del 1975 da un articolo di William Nordhaus (solo un mese prima del mio compleanno singolare vero? Mi colpisce anche che il vecchio Nordhaus si sia messo poi a studiare il Global Warming. Mi fanno un po' impressione queste comunanze di passioni. Evidentemente siamo assai meno differenziati di quanto crediamo...) e la partisan theory, che trova ispirazione nel lavoro pioneristico di Alberto Alesina del 1988 (questo è uno dei pochi campi dell'economia contemporanea nei quali gli italiani hanno un ruolo di primo piano, chissà perchè...).
I sostenitori del political business cycle, sostengono che alla base delle scelte politiche vi sia l'opportunismo legato al desiderio di massimizzare le probabilità di rielezione massimizzando il consenso politico. In conseguenza i politici spingono sull'accelaratore dell'espansione economica prima delle elezioni per far decrescere la disoccupazione (e catturare voti), a spese dell'accresciuto debito ed inflazione che si pagherà dopo le elezioni. Chi ricorda le assunzioni di massa prima delle elezione alla regione siciliana concorderà che non si tratta di un'idea cosi peregrina. Quanto meno in certi contesti....
Coloro i quali sposano invece le tesi della partisan theory, ritengono che i partiti politici perseguano obiettivi differenziati legati alla loro visione ideologica di quale sia il bene della società e di quali siano le classi sociali da favorire. Anche in questo caso come per la versione opportunista (e più in generale per tutti i modelli economici) ecco la versione stilizzata ed estrema: in un sistema bipartitico (come quello dei paesi anglosassoni) il partito di destra difende i lavoratori più benestanti che hanno molti risparmi e non vogliano che queste somme siano attaccate dall'inflazione, mentre il partito di 'sinistra' ha a cuore il benessere dei lavoratori meno abbienti che non hanno grossi risparmi da difendere, ma viceversa sono molto sensibili all'andamento del tasso di disoccupazione. Quindi quando vanno al governo partiti di sinistra, grande lotta alla disoccupazione e 'conseguente' (me lo permettano gli economisti, non posso scrivere un tomo solo per entrare nell'argomento) incremento dell'inflazione, l'opposto con i partiti di destra.
Questo era il quadro teorico nel quale mi trovavo ad operare quando scelsi di occuparmi di questi argomenti (era il lontano 1996). Su entrambi i fronti grandi messi di studi teorici ed applicati (d'altronde se riuscite a trovare un campo nel quale non ci sia stato già, vuoi anche uno sperduto eschimese a scrivere già due o tre paper fatemi sapere. Io non ci sono mai riuscito. E' dire che avevo pensato di occuparmi dell'evoluzione tecnologica dei finimenti da slitta nel medioevo antartico....)