Chi si accontenta gode: l'evoluzione, l'accoppiamento e le scelte individuali
I fini individuali producono a livello aggregato (guardando la società nel suo complesso) effetti imprevisti ed imprevedibili. Questa proprieta è, in sostanza, l'emergence tanto cara agli studiosi di scienze complesse. Il giochino più di moda fra i ricercatori è quello di mostrare come azioni semplici (ad esempio scelte casuali o basate sull'imitazione) possano produrre effetti sofisticati a livello aggregato. L'esempio principe è il mercato borsistico: agenti che comprano e vendono a caso possono non solo generare dinamiche dei prezzi interessanti (bolle speculative, crash, trend, e similaria), ma sono anche in grado di spiazzare individui ben più sofisticati ed intelliggenti. Se non ci credete potete leggere tutto il filone sulla teoria dei mercati efficienti, la mia tesi di dottorato (citarsi addosso che brutto vizio, a questa età poi), o la storiella della scimmietta a Wall Street (se non la sapete ve la racconterò un'altra volta...
Fine della premessa metodologica. Sto per mostrarvi un esempio un po' meno noioso, anche se putroppo per me non ancora rigorosamente dimostrato. Vi presento l'idea per un teorema di impossibilità: l'impossibilità di mettersi sempre con qualcuno meglio di noi. Vale a dire: "Chi si accontenta fa godere la società".
Partiamo come al solito con un esempio semplice (questo metodo didattico è un po' ripetitivo non trovate?)
Immaginiamo che gli individui abbiano un solo carattere che li renda più o meno attraenti: diciamo la bellezza. Assumiamo inoltre che questo carattere sia perfettamente e oggettivamente misurabile, nonchè noto a tutti gli individui presenti nella società. E' l'esempio di partenza, quindi mi faccio tutte le ipotesi semplificatrici che mi piacciono chiaro?
Ora non vi sembrerebbe razionale che ciascun individuo voglia accoppiarsi solo con chi possieda bellezza in maniera superiore o uguale a se stesso? Molto ragionevole vero? Peccato che in questo modo la società si estinguerà dopo una generazione. Perchè?
Ordiniamo gli individui per bellezza dal più bello al più brutto. Partiamo dal più bello (un(a) bel(la) figliolo(a) fa sempre piacere a tutti...). Con chi può stare questo individuo? Direi proprio con nessuno perchè è il più bello, quindi ci perde nello scambio con chiunque altro. Peccato per lui, fuori gioco fin da subito. D'altronde sono sempre i migliori....
Pensiamo al secondo più bello, sempre un(a) tipino(a) mica male dopo tutto. Mi duole informarvi che potrebbe stare solo con il(la) più bello(a), ma quello(a) fa lo(a) sdegnoso(a) e quindi anche il numero due deve rassegnarsi ad una triste vita da single... Ora penso che non sia il caso di insistere oltre. Per induzione chiaramente tutti gli individui fino al meno bello (ma quanto sono politically correct, diciamo il più brutto), rimangono scoppiati.
Allora faccio subito l'obiezione: ma questo caso è troppo semplice, nella realtà gli individui scelgono su una pluralità di dimensioni ed è grazie a questa multi-dimensionalità che si supera il paradosso. Vi sembra carino fare queste obiezioni? Io in questo modo ho perso una notte di sonno però in compenso mi è venuta un idea per un modello.
1 Comments:
Striking news: Qualcuno ha già lavorato sulla mia idea. Sul numero di luglio/agosto 2004 di Complexity (http://journals.wiley.com/cplx) è uscito un'articolo dal titolo: "A model of sex-based social stability". Gli autori usando la teoria dei giochi cooperativi come sia più facile ottenere un equilibrio nel quale gli individui trovano un compagno quando i sessi sono differenziati. Anche loro mostrano (formalmente) che una società di ermafroditi ricadrebbe in uno dei paradossi che intuivo. C'è poco da fare sono troppo forte ;-). Quel Ralf poi è un fenomeno l'ha detto subito durante il brunch che la chiave erano i due sessi differenziati.
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