9.29.2004

La felicità e l'offerta di lavoro nell'era della multi-locazione

Ancora un'idea partorita in corridoio con la grande Cristina Rossi (levateci il vino).
Stavo organizzando una riunione con gli amici di classe del liceo e per convocarli ho scritto un'e-mail che cominciava citando un po' di cose che sono cambiate nel corso dell'ultimo decennio (cioè da quando abbiamo fatto la maturità, si invecchia non c'è che dire).
La lista è abbastanza sorprendente in generale. Questo mondo corre veloce, non c'è che dire. La cosa che mi colpiva di più mentre scrivevo, era però notare come molte delle innovazioni tecnologiche che mi venivano in mente avessero a che fare con la comunicazione: i cellulari, le e-mail, le video-conferenze..... La multi-locazione un tempo riservata ai detentori di capacità miracolose, diviene progressivamente un bene di consumo di massa. Pensate a quanta parte della sua giornata l'uomo medio dedica alle conversazioni via cellulare, a scrivere e-mail e cosi via. Poichè le giornate sono sempre di 24 ore (sui versanti seri le innovazioni procedono sempre più lentamente), ciò implica che una rilevante sostituzione è avvenuta nelle nostre vite.
Questi strumenti di comunicazione ci hanno sicuramente reso più produttivi (vi rimando al dibattito empirico sull'effetto della New Economy sulla crescita se volete guardare un po' di dati), e conseguentemente hanno accresciuto il nostro tenore di vita (in termini di PIL pro-capite).
Come ogni studente di economia sa una crescita della produttività ha due effetti sull'offerta di lavoro: un effetto sostituzione (lavoro di più perchè mi pagano di più) e un effetto reddito (sai cosa ti dico, dato che sono più ricco me la prendo più con calma). I due effetti spingono in direzione contraria. Difficile dire a-priori quale dei due predomina. Sarebbe interessante quindi capire se le società occidentali si stiano spostando verso livelli nei quali gli individui abbiano a disposizione più o meno tempo libero.
Ma anche ammesso che l'effetto reddito prevalga e che quindi ci ritroviamo tutti con più tempo libero, siamo sicuri che questo si traduca in una crescita dell'intensità della nostra vita sociale?
Più specificatamente, vedremo le persone care di più o di meno? Abbiamo più amici o accresciamo il numero dei semplici conoscenti?